Se per Feuerbach noi siamo ciò che mangiamo, chi mastica strade si fa legame.
E la strada, che è direzione e connessione, non si ferma nella sua posa: la strada è “via strata”, e cioè lastricata, distesa e stratificata.
Così la chiamavano i romani, e così oggi dobbiamo vederla e copiarla.
Per riconoscere la totalità delle competenze che olisticamente si intrecciano nel più piccolo dei lavori.
Per rispettare la realtà dei mondi che colleghiamo, complessi, difficili e diversi, che non possiamo più ciecamente ignorare.
Noi e tutti i nostri colleghi non possiamo occuparci di pietre da sistemare e dimenticare, dobbiamo invece preoccuparci di legami da curare ed ascoltare.
Non si pianta un palo senza considerazioni fisiche del terreno; non si fa lavorare senza sicurezza per chi lavora; non si fa ciò che non serve o fa male.
E così non possiamo più lavorare per lavorare.
D’altronde lavorare vuol dire faticare, cioè trasformare energia per creare e non per consumare. E per quanto possiamo creare, nulla vale quanto l’aiuto che possiamo dare.
I nostri paesi, come le nostre aziende e famiglie, sono fatti da persone, fragili ed impotenti agli imprevisti. Quando però ci uniamo e collaboriamo, da sentieri diventiamo strade, e la nostra fatica si muove più veloce, con meno sprechi e con più significato.
Per questo collaboriamo con lo IEO-Monzino ed Il Pane Quotidiano nella creazione e manutenzione di speranza e sicurezze che a troppi servono e troppo poco si vedono.
Per questo sosteniamo iniziative sportive che salvaguardino il bambino interiore di chi non si vede più tanto bambino.
Aiutiamoci a completare la nostra umanità, collaboriamo al senso del nostro esistere, creiamo insieme un progetto che muova il presente per curare il futuro.
Doniamo, insieme, sempre.
Cuore e tumori sono le maggiori cause di decesso al mondo, la Fondazione è tra le realtà europee più all'avanguardia nella ricerca e cura di questi mali universali